Comunicazione efficace

Possiamo sicuramente affermare che la comunicazione è l’asse portante del marketing. Definiamo il marketing come l’insieme delle azioni miranti a scoprire o creare bisogni di un potenziale pubblico e realizzare un prodotto che possa essere reso noto, desiderato e scambiato al fine di conseguire un vantaggio.

La comunicazione è parte integrante di questo ventaglio di azioni ed è senza dubbio l’elemento di maggior peso essendo la fase che di interazione con il pubblico target da cui scaturirà come conseguenza una risposta alla sollecitazione inviata.

È possibile svolgere un lungo, straordinario nonché geniale lavoro di preparazione con uno studio approfondito di tutti i fattori che possono portare a al successo, analisi del mercato, del proprio pubblico, studio del prezzo, coordinamento con la forza di vendita ma nonostante tutto fallire miseramente mancando di realizzare una comunicazione efficace.

D’accordo! Quali sono gli ingredienti che devono essere miscelati per confezionare una comunicazione che riesca a valorizzare in modo adeguato il prodotto o il servizio che si vuole immettere sul mercato? Come la comunicazione può rendere consapevole il proprio target che il prodotto merita la propria attenzione e sollecitare gli sforzi per riuscire a procurarselo? Qual è il mezzo migliore attraverso cui comunicare? Non starò a esaminare tutti gli aspetti coinvolti in questa lista che potremmo estendere all’infinito ma mi limiterò a sottolineare la capacità di creare una sintonia tra il proprio prodotto e il fruitore del messaggio: il messaggio verrà veicolato e recepito nella misura in cui sarà creata questa sintonia.

L’impatto iniziale con il messaggio svolge un ruolo vitale; sin dai primi istanti si possono sviluppare avversione, attrazione o semplice indifferenza. Pensiamo allo scorrere quasi frenetico, spesso senza una reale meta, guidato da impulsi inconsci che muovono lo sguardo sullo schermo del cellulare di qualcuno che aspetta svogliatamente il bus, di qualcuno che sta camminando e consulta il cellulare alla ricerca di una destinazione o di qualcuno che attende in fila il proprio turno. La necessità di agire con una sensazione forte che risvegli da questa assenza di pensiero quasi ipnotica è indispensabile.  È qui che si deve agire perché solitamente sono veramente pochi gli istanti duranti i quali si deve creare questa liaison emotiva. Si deve colpire senza sbagliare il colpo.

Un volto amico, un personaggio già apprezzato per la sua fama, il suo successo, il suo appeal rappresentano molto spesso il veicolo migliore per calamitare l’attenzione avendo la meglio sul vagare senza un preciso obiettivo e far ricevere la totalità del messaggio.

È questo elemento che si trova alla base della straordinaria efficacia dell’uso di personaggi dello spettacolo, dello sport, dei media, della vita pubblica come testimonial. L’abbinamento di queste personalità ad un prodotto, sia si tratti di una vera e proprio accostamento come nel caso del Brand Ambassador o del caso in cui sia testimonial solo per degli eventi, continua ad essere efficace.

Diverse campagne pubblicitarie realizzate da agenzie di comunicazione e marketing hanno saputo cogliere l’attenzione dei fruitori facendo leva sulla creazione di un effetto improvviso con immagini fuori dagli schemi ordinari che per la sua valenza estetica, emotiva, artistica o semplicemente per un’inusuale rappresentazione della realtà sapesse incollare e accompagnare il resto del messaggio da trasmettere.

Esiste quindi un vasto campo all’interno del quale ci si può muovere e creare ed è compito di chi realizza la comunicazione, indipendentemente dalle scelte strategiche effettuate, rispettare questo punto: la comunicazione dovrebbe essere costruita con l’idea che rappresenta il punto di contatto con il pubblico e che deve essere, al di là dell’idea creativa messa in campo, veramente capace di calamitare, coinvolgere e convincere in pochi istanti la platea a cui viene proposta.